Secondo l’Intermountain Medical Center Heart Insitute di Salt Lake City e il John Hopkins Hospital di Baltimora, il così detto fisico a pera, caratterizzato da vita stretta e fianchi larghi, batterebbe quello a mela, ovvero con la parte adiposa concentrata prevalentemente nella zona addominale.
In discussione non ci sono canoni estetici, bensì la salute
Si perché, secondo queste ultime ricerche, sarebbe risultata una correlazione fra obesità addominale e malattie cardiache gravi nei pazienti con diabete di tipo 1 o di tipo 2 e senza sintomi di cardiopatia. Inoltre, una circonferenza di vita abbondante sarebbe anche sintomo di altri problemi a livello del funzionamento del cuore, come la disfunzione ventricolare.
Lo studio
Da un’indagine condotta su 200 donne e uomini diabetici, che non avevano ancora sintomi di malattia coronarica, è risultato che l’obesità addominale è fortemente associata alla disfunzione ventricolare sinistra, una comune causa di malattie cardiache. I risultati del test sono stati descritti all’American College of Cardiology Scientific Session a Chicago. Queste le parole del Dott. Boaz D. Rosen del Johns Hopkins: “Abbiamo scoperto che la circonferenza della vita sembra essere un forte predittore di disfunzione ventricolare sinistra, più del peso corporeo totale o dell’indice di massa corporea”. In ogni caso, è stato anche specificato che questa è una nuova scoperta, per cui dovranno essere effettuati nuovi test e studi, per avvalorare la tesi.
Inizio di una nuova vita
Ciò può essere però un ottimo spunto per iniziare una dieta sana ed equilibrata, che dovrebbe essere alla base di ogni stile di vita, aggiungendoci anche, se possibile, una moderata attività fisica. Infatti, “ridurre il girovita è in grado di ridurre i rischi” sottolinea Brent Muhlestein, autore dello studio: è quindi indispensabile perdere centimetri nella zona addominale, non solo per la fatidica prova bikini, ma soprattutto per il nostro benessere fisico.
