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Centella asiatica: il prodigio che viene da Oriente

Centella asiatica: il prodigio che viene da Oriente

Avete mai sentito nominare questa pianta? La Centella asiatica. Se una volta nella nostra vita avete mai acquistato una crema anticellulite, probabilmente si. Certo non è contenuta in tutte le creme, ma solitamente è uno dei principi attivi più utilizzati, per questo tipo di trattamenti. La Centella però non è solo un liporiducente, ma molto di più.

Cos’è la Centella asiatica

Detta anche “Tigre del prato” è una pianta officinale e come dice il nome è originaria dell’ Asia, ma cresce anche in Australia ed in Africa, soprattutto in ambienti umidi e paludosi. Oggi è diffusa particolarmente in India. Si tratta di una pianta perenne, alta dai 5 ai 15 cm, di colore verde con foglie reniformi.

centella asiatica

Principi attivi e utilizzi

La Centella asiatica contiene triterpeni, quercetina, vellarina, flavonoidi steroli, tannini, resina, acidi grassi e saponine. Grazie a tutti questi principi attivi, la Centella è utilizzata validamente come vaso protettore, per irrobustire e proteggere i vasi di vene e capillari; molto utile per persone che soffrono di varici e vene varicose. Utile per la cicatrizzazione di ferite, abrasioni, cicatrici acneiche e smagliature. Allevia il gonfiore alle gambe e previene dai crampi. In campo cosmetologico, come detto inizialmente è utilizzata nelle creme anticellulite e liporiducenti, ed inoltre è ottima contro la psoriasi. A livello farmaceutico, è utilizzato il principio attivo di questa pianta per la realizzazione di creme ad uso topico, contro le emorroidi. Consumata come decotto è utile per chi soffre di ulcere gastriche e complicazione a livello dello stomaco.

Controindicazioni

Come per la maggior parte delle sostanze è bene evitarla in gravidanza e durante l’allattamento, dato che potrebbe provocare il rilascio della muscolatura uterina. Non utilizzare in caso di allergia ai principi attivi e in caso di assunzione di altri farmaci, come benzodiazepine e antidepressivi.
Usi massicci possono causare cefalea e iperglicemia, attenzioni particolari quindi, per le persone diabetiche.