x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Mindfulness: che cos’è e perché fa bene alla mente

Mindfulness: che cos’è e perché fa bene alla mente

La Mindfulness è una pratica che si snoda tra consapevolezza e concentrazione, due stati mentali che permettono alla mente di guardare al presente, ma non in modo giudicante. La disciplina aiuta a semplificare la vita indirizzando le proprie energie e attenzioni in maniera pura, senza il coinvolgimento delle esperienze passate e il peso del futuro. Questo aiuta a gestire in modo più sereno le sfide e le difficoltà che la vita ci sottopone, combattendo l’ansia.

Cos’è la Mindfulness: disciplina tra consapevolezza e concentrazione

Per comprende cosa sia la Mindfulness, bisogna prima comprendere la definizione di consapevolezza e concentrazione. La consapevolezza è quello stato mentale che fa agire in modo del tutto intenzionale e mirato allo scopo, ma senza giudicare ogni singola cosa si faccia. La concentrazione è intesa come la capacità della mente di prendere in analisi solo l’oggetto, senza l’interferenza del passato e del futuro.

Secondo Jon Kabat-Zinn, scienziato e teorico del protocollo MBSR, Mindfulness significa: “Porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”. Dunque la disciplina della Mindfulness aiuta a coltivare l’attenzione senza farsi intralciare dalle esperienze passate, dalle paure e dalle aspettative per il futuro. Si impara così a vivere il presente con saggezza e consapevolezza, senza stress e preoccupazioni, un passo alla volta.

Come si pratica la Mindfulness

La Mindfulness è una pratica di meditazione che coinvolge mente e corpo aiutandosi con i sensi, le emozioni e il tangibile della realtà. L’istituto A.T. Beck ha indicato quali sono i focus su cui la mente deve puntare per coltivare questo tipo di disciplina. Di seguito, si riporta l’elenco del portale dell’Istituto A.T. Beck:

  • Il corpo (prestando attenzione al respiro, ad alcune aree specifiche o al corpo nella sua complessità, scandagliandolo una parte alla volta);
  • le percezioni dei sensi (tutto ciò che è raccolto dai sensi, ovvero udito, vista, tatto, olfatto, gusto, e dalla mente) che offre una risposta fisiologica, fisica o psicologica a ciò che ci piace, ciò che non ci piace e ciò che suscita indifferenza;
  • le emozioni-formazioni mentali (le costruzioni mentali che seguono le percezioni dei sensi, come la rabbia, il desiderio, il dolore, la compassione);
  • gli oggetti della mente (ciò che, in senso reale o astratto, suscita le formazioni mentali dopo essere stato percepito dai sensi: voglio possedere qualcosa che suscita il mio desiderio dopo che gli occhi ne hanno colto la bellezza, vale tanto per un oggetto ma anche per una condizione).

Leggi anche:

Leggere fa stare meglio: i benefici della book therapy

Vivere vicino alla natura aumenta le capacità cognitive

10 modi di sedersi che possono svelare il nostro carattere